Cerreto Sannita
Rinomato gioiello del Sannio, alle porte del Parco Regionale del Matese, nell’alta Valle del Titerno, ricco di storia, cultura e fascino, dapprima feudo della famiglia Sanframondo, poi dei Carafa che la eressero a “Civitas totius superioris state metropolis”, ossia città capoluogo della contea superiore, Cerreto Sannita è “Città di fondazione” in quanto, dopo il terremoto del 5 giugno 1688, che distrusse completamente la città medievale e molti paesi vicini, non fu ricostruita seguendo il modello del paese distrutto, ma uomini lungimiranti, come il Conte Marzio Carafa e il Vescovo De Bellis, decisero che bisognasse partire da zero, costruendo il paese leggermente spostato rispetto al sito originario, dando all’architetto Giovanni Battista Manni ampia libertà nella nuova progettazione. Il suo centro storico regala bellissimi e suggestivi scorci, in stile tardo barocco, e le sue strade si intersecano sul modello romano di cardini e decumani. Cerreto viene anche chiamata la Piccola Torino, perché il suo schema interno a scacchiera è fortemente somigliante al centro storico del capoluogo piemontese, come notò un funzionario borbonico che le fece visita nel 1842.
Numerose, importanti e caratteristiche sono le sue chiese: la chiesa Cattedrale, probabile opera di Bartolomeo Tritta, autore anche del monumentale scalone della chiesa di San Martino, la cui costruzione ebbe inizio nel 1691; la Collegiata di San Martino, costituita nel 1544 a seguito dell’unione di sei parrocchie, la chiesa di Sant’Antonio, la sconsacrata chiesa di Maria SS. di Costantinopoli, la chiesa di San Gennaro, oggi sede del Museo civico di arte sacra, la chiesa di Santa Maria Monte dei Morti, la chiesa di San Rocco, l’ex monastero delle Clarisse, il Santuario della Madonna delle Grazie, e chiese dedicate a Sant’Anna, a San Giovanni Battista, alla Madonna della Libera, alla Madonna del Carmine, a San Giuseppe e alla Madonna del Pianto. Tra i suoi illustri palazzi, il Palazzo del Genio, che oggi ospita la Biblioteca del Sannio, la Taverna Ducale, il Palazzo Sant’Antonio, sede degli uffici comunali e del Museo civico e della ceramica cerretese, il Palazzo vescovile e il Seminario diocesano, sede anche della Biblioteca diocesana, in cui sono raccolti oltre 10 mila volumi, il Monte di Pietà, il Palazzo Ciaburro, che ospita la Comunità Montana del Titerno, Palazzo Ungaro, Palazzo Carizza, Palazzo Ciaburri e molti altri. Nel territorio di Cerreto sono presenti, inoltre, numerose botteghe di ceramisti che continuano a riprodurre il vasto repertorio della ceramica artistica tradizionale di cerretese. La ceramica di Cerreto, infatti, ha antiche origini anche se il periodo più florido è successivo al terremoto del 1688, quando molti faenzari napoletani diedero vita a una nuova arte ceramica maggiormente fastosa e baroccheggiante. Cerreto è stata socio fondatore dell’AICC, Associazione Italiana Città della Ceramica. Ogni anno, il 13 giugno, si celebra la festività in onore di Sant’Antonio di Padova, santo patrono di Cerreto Sannita, ma le festività religiose della cittadella sono tante: la festa del Redentore, della Madonna delle Grazie, della Madonna della Libera, quelle dedicate a Sant’Anna, all’Immacolata, a San Rocco, a San Giovanni, conosciuta come A nott’ d’a ‘Nzilla, la festa della Santa Croce, detta della Crocella.
Cerreto si trova in un contesto paesaggistico e culturale di tutto rispetto: paesi e borghi fanno della Valle del Titerno e Telesina un vero e proprio gioiello. A due passi puoi visitare Guardia Sanframondi, rinomato borgo con il suo imponente castello e la sua devozione nei confronti della Vergine dell’Assunta, celebrati ogni sette anni con i rinomati Riti Settennali; a Cusano Mutri puoi ammirare un bellissimo centro storico o immergerti in esperienze naturalistiche d’avventura, con le famose Gole di Caccaviola. Qui puoi mangiare deliziosi piatti a base di prelibati funghi. A due passi è Pietraroja, borgo delle eccellenze gastronomiche, sito geologico in cui è stato ritrovato il cucciolo di dinosauro Ciro. San Lorenzello è un altro piccolo borgo, alle pendici del Monte Erbano, rinomati per l’arte della ceramica. E sempre a due passi, Telese Terme, Città dell’acqua, con le sue rinomate terme, le sprgenti di acqua sulfurea e il bel lago, immagine simbolo della città.